venerdì 27 febbraio 2015

Ce La Faranno?


Questione di sguardo dicevo. Di noi che guardiamo e altrettanto di chi guarda, da dentro quel “costume”. 

MODESTIA- è abbassare il tuo sguardo

Intanto la questione principale che mi sono posta, visitando ad esempio un paese come il Libano dove la hijad è una consuetudine ma non sempre un obbligo. Da quello che ho capito io non si tratta solo di uso e costume del mondo arabo ma è un simbolo che ha varie sfumature di senso. Le donne sposate lo indossano, per manifestare che sono impegnate, è un po' come per noi avere la fede al dito... e poi c'è la sfumatura che più è intrisa nella cultura araba che è quella della modestia, della pacatezza, della non vanità, dell'umiltà- il dibattito sopra la voglia di rimodernare un costume vecchio come quello della hijad è  in realtà paura della perdita del senso originario del coprirsi. 

Vestire per aggradare Dio e non la sua creazione.



I fattori dell'incomprensione sono vari, a partire dai nostri occhi: prima di tutto non ci siamo chiesti perchè, e abbiamo giudicato senza conoscere: seconda cosa i loro perchè hanno fondamenta con cui, in forme culturali diverse, concordiamo pienamente.

Ma una cosa ho notato attraversando in scooter senza casco il sud del Libano, è lampata ai miei occhi come una nota stonata. E da li è partito il mio interrogarmi. Lungo il ciglio della strada due ragazze coperte dalla testa ai piedi camminavano. Il loro costume era nei canoni, apparentemente ligio, alle regole del “bon ton arabo”: ma qualcosa non mi tornava. La hijad rossa, il trucco pesante, la camminata  decisamente provocatoria e sensuale.


“Un mipster è qualcuno che sta al passo delle ultime tendenze musicali, della moda e dell'arte. Cercano ispirazione nella tradizione islamica delle scritture sacre, nei libri di conoscenza, nei poeti mistici, profeti audaci, politici che ispirano gli esseri umani alla ricerca di stati trascendentali della coscienza. Un mipster ha una identità ironica, che serve come critica perpetua di se stessi e della società. Un mipster ha una mente sociale, e il desiderio di un ordine più giusto, una comunità più inclusiva senza limiti per le categorie razziali...” ma si può stare al passo coi tempi moderni e rimanere legati al senso originario delle Sacre Scritture così come furono concepite e vengono ancora largamente interpretate?  Alcune donne pensano che si frivolizzi l'uso del costume islamico mentre altre sono a favore e si identificano con questa nuova immagine della donna musulmana. Ma c’è davvero un modo di mettere d’accordo tra loro i fratelli e le sorelle musulmani? Ce la faranno?


Buona strada. Buon viaggio.

2 commenti:

  1. Ciao Giulia, ecco il link del video che volevo proporti .... http://youtu.be/-LjvRc6Vlec
    La mia completa ignoranza in materia tecnica mi ha impedito di caricarlo, perdonami!Comunque potrebbe risultare interessante scoprire un modo nuovo di considerare il velo....buona visione!

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  2. Grazie Kyra, ti riconosco anche da anonima... guardacaso un modo di coprire la propria identità- grazie infinite del video, l'ho visto e... come si dice da voi: "Touchée"... ne parlerò: certamente scatena riflessioni "A bumbazza" come si dice da noi ;)

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