martedì 10 febbraio 2015

Auguri BUON PELU' !!!


E ora veniamo a noi, a me, a lui-
E’ con tanto affetto che dedico questo post ad un EssereUmano che gode della mia stima da molti anni,
e di cui oggi, guarda caso, è il compleanno.
AUGURI PIERO PELU’!

Allora, se non lo conoscete o siete ancora li che lo giudicate per il suo cognome corrispondente effettivamente al suo modo di presentarsi – oh, c’è chi somiglia al suo cane e chi al suo cognome… ve lo spiego io chi è Piero Pelù . Non perché io lo conosca personalmente ma perché l’ho seguito per anni, sono cresciuta con lui e l’osservato, anche molto critica, nel tempo.
Intanto quando i Litfiba non erano nessuno e l’italietta coltivava mafia questi giovani rocker italiani dovettero emigrare in Francia, per farsi artisticamente conoscere, dove ebbero parecchio successo. Molti dei testi che il nostro scriveva erano in italiano, parte in francese. L’italia non aveva già più posto per le novità e per gli insoliti? Ma soprattutto per chi si fa delle domande, per chi si chiede PERCHE!?!?
Il suo impegno politico, già manifesto nelle sue scelte universitarie, e il suo interesse per i diritti umani e dintorni lo hanno sempre spinto a dichiarare pubblicamente le sue idee, e portarle avanti sotto le varie forme che la musica e il mondo dello spettacolo permettono. E davvero non si è mai limitato a fare la rock-star: anzi, a me pare che sia più un piglio degli ultimi anni. Pelu’ è molto di più di una rock-star.
Il 90% dei testi dei Litfiba denuncia, sostiene, spiega, ricorda e fa riflettere: nel denunciare le mafie e il potere di stato: una piccola geniale citazione da “Dimmi il nome”: “Non è la fame ma l’ignoranza che uccide” coronata da una parolaccia dedicata all’onore e all’omertà già da l’idea del tipo di rock arrabbiato ma attento e impegnato dei Litfiba. La notte fra il 3 e il 4 giugno 1989 l’Esercito Popolare di Liberazione cinese reprime nel sangue la protesta di lavoratori e studenti cinesi di piazza Tienanmen a Pechino, e Piero dei Litfiba lo ricorda ne “Il vento”: “la morte la porta la libertà e la violenza perderà... ogni gabbia uccide un uomo, ma la rabbia fa resistere”…in “Africa” recitava: “tu spera solo di non dover emigrare… (in Euroafrica!!!)”. Mi sovviene “Prima Guardia” che auspica: “trasforma il tuo fucile in un gesto più civile”… e vogliamo scordarci Louisiana, che parla dell’atrocità della pena di morte? Ah !!! che cuore in musica…molti ne ricordo ma molti non spazio e tempo per citare. Mi vengono in mente i video dei tour negli anni ancora non sospetti in cui prendeva parte a congressi per la difesa dei diritti degli Indiani d’America. Voi direte un rivoluzionario, o un confusionario. Naaa…. A quell’epoca forse gli piaceva contestare, infilando un profilattico sul microfono di Enzo Mollica, che anni dopo l’ha intervistato con tanto affetto… ma no, a conoscerlo Piero Pelù è sempre stato guidato da un filo invisibile tanto evidente per chi lo guarda da fuori con occhi chiari, come quelli dei centinaia di fan che riescono a prenderlo per quello che davvero è.

Non credo di avere esulato dal tema educazione se mai a qualcuno sorgesse il dubbio. Semmai dovremmo interrogarci su quanto potere hanno il realtà strumenti come la musica e quanto importante sia il messaggio che veicolano, e mai, MAI soltanto nel mondo giovanile. L'educazione è sempre, e dappertutto.

vi saluto, e saluto Piero agurandogli di continuare a splendere
_SHINE ON_
:*


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